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domenica 25 agosto 2019

La Serenella


Ciao, io solo Daniele e sono l'ala destra della Serenella.
Noi della Serenella giochiamo a calcio tutti i mercoledì pomeriggio e poi il sabato giochiamo il torneo.
Abbiamo delle bellissime divise verde smeraldo,  che è il colore preferito della mia mamma, con le scritte argentate gentilmente offerte dal signor Sala, della Sala Assicurazioni che ha l'ufficio in piazza sopra la pescheria.


Noi della Serenella non abbiamo un capitano. La fascia il Giovanni, che è il nostro allenatore, la da a chi nella settimana compie gli anni. Il mio problema è che io ed il Calderaro compiamo gli anni a due giorni di distanza e così per quella partita dobbiamo fare un tempo per uno.


Noi della Serenella comunque perdiamo sempre ed arriviamo sempre ultimi al toTorneo degli Oratori. Questo fa arrabbiare tantissimo don Albano, il prete vecchio dell'oratorio. Lui dice che si arrabbia per il nostro bene, per spronarci a fare meglio, ma lo sanno tutti che in realtà si vergogna con il suo amico don Armando che tifa per i Diavoli Rossi.
Anche se perdiamo noi ci divertiamo un sacco a giocare nella Serenella perché facciamo insieme le gite con il pulmino, facciamo merenda insieme e poi è un buon momento per scambiarci le figurine doppie dell'album dei Calciatori di Serie A.


L'unica cosa che davvero non mi piace è fare le tattiche. Il Giovanni insiste nel dire che è fondamentale, ma a me proprio non piace. Ad esempio non capisco mai perché si arrabbia sempre con me quando qualcuno mi tira la palla in una zona del campo dove non ci sono. Se non ci sono perché me la tirano lì? Mah...


Ma anche se le tattiche non ci vengono bene e perdiamo, noi ci divertiamo sempre. O meglio... ci divertivamo.. Tutto è cambiato quando abbiamo perso anche con le Pro Libertas, per 6 a 1. 
La Pro Libertas è una squadra di bambine, ma era un'amichevole.. mica contava per il torneo!!!
Quel pomeriggio erano tutti furiosi: il Giovanni era sconsolato, il Signor Sala depresso, don Albano agitato, anche perché quella sera ci sarebbe stata la riunione dei preti del Decanato e avrebbe quindi visto don Armando. Don Felice minacciava, appoggiato da tutti gli altri, di non iscriverci al Torneo degli Oratori che sarebbe iniziato da lì ad un mese.



To Be Contunued

lunedì 12 agosto 2019

Iaia and Me


Più o meno andò così..
La chiamai con un groppo in gola, forse era un inizio di attacco di panico, e le dissi una roba tipo "Andiamo via, non mi chiedere niente, ma andiamo via, in un posto dove non parlano la mia lingua, lontano... per qualche giorno, non per tanto tempo, dove vuoi tu, ma portami via..."
Non mi chiese perché, che era la domanda che mi avrebbe pesato di più fra tutte quelle che poteva farmi, e non giudicò l'infantilità della mia richiesta. Ne capì l'importanza però, eccome... l'unica persona al mondo che sa esattamente come prendermi sempre , rispose nell'unico modo in cui sapeva non avrebbe potuto mettermi a disagio... sdrammatizzando.
"Va bene - disse -  ma scelgo io dove perché altrimenti mi fai passare tutto il tempo in giro per musei e poi prendiamo un appartamento con due stanze perché tu russi!"



Ci trovammo così qualche tempo dopo in aeroporto a Lisbona. 
Lei arrivava da Londra ed io da Milano.
Arrivò all'appuntamento prima di me, anche se il suo aereo atterrò sul suolo portoghese dopo il mio.
Era bellissima mentre mi aspettava, con i suoi Rayban, che sembravano presi in prestito da Maverick di Top Gun, e gli Air Pod nelle orecchie.
La vidi per prima e rimasi ferma a guardarla sbuffare mentre al telefono mi dava indicazioni per raggiungerla:"Non è difficile Mirandina, dai... c'è un solo Balcao Informacao! Guarda in alto, segui le indicazioni... cerca l'Information Desk, sono lì sotto".
Quando la raggiunsi l'abbracciai forte, come se non ci vedessimo da mesi, mentre era passata una decina di giorni circa.
Abbracciandola le feci cadere un Air Pod. Mi sentivo così impacciata, ma lei lo raccolse sorridendo.
"Vieni" disse "cerchiamo un taxi e andiamo a posare le valigie e a mangiare un Pasteis de Nata".
"Certo, ho qui il numero dei Taxi di Lisbona, l'ho cercato prima di partire... " replicai cercando di riprendere in mano le redini della sorella maggiore, ma mi stupì ancora una volta : "come sei vecchia, ho qui l'app di Uber ci penso io!"


Arrivammo in anticipo all'appuntamento con i nostri affittuari di Air BnB.
La nostra casetta per quei giorni sarebbe stata in una stradina estremamente caratteristica e molto colorata nel centro della  città.
L'ingresso dava direttamente sulla strada. Dopo la porta c'era una rampa di scale e l'appartamento era lì sopra. La porta era aperta e si sentiva trafficare su in altro. Abbiamo pensato subito che potevano esserci gli ospiti prima di noi che stavano andando via.
Eravamo effettivamente un po' in anticipo.
"Vai su tu a vedere!" disse Arianna.
In un'altra occasione le avrei risposto "Ma figurati! La rampa è ripida, la mia valigia è più pesante, io sono asmatica e tu sei quella minore! Sali tu!"
Ma non lo feci. Dovevo recuperare i punti persi in precedenza.
Salii le scale e trovai due signore intente a pulire. Si pietrificarono alla mia vista. Imbarazzatissima biascicai "Salve, sono Miranda Nullo e ho prenotato questo appartamento per i prossimi giorni!"
"Sei Arianna, la ragazza di Londra?" chiese la signora più bassa mostrando un sorriso sorprendentemente accogliente. Pensai.. Iniziamo bene.. cosa non capisce del 'Sono Miranda Nullo...' 
-No, sono Miranda e sono la ragazza di Milano, Arianna è mia sorella ed è qui sotto.
- Ma siete in anticipo..
- Ha ragione, ci scusi, ma abbiamo calcolato male i tempi dall'aeroporto (e saremmo anche arrivate un'oretta prima se io non mi fossi persa in uno degli aeroporti più piccoli d'Europa...)
- Ma noi stiamo pulendo la casa per voi, e poi mio marito ci tiene a darvi il Welcome of Love...
Ecco. Avrei pagato per vedere la mia faccia davanti a quella espressione, Welcome of che!?!
- Ah, capisco (no, non è vero.. non capivo proprio niente)... vabbeh, vorremmo solo posare le nostre borse, torniamo dopo, andiamo a mangiare qualcosa.
- Ma certo cara, lasciate pure tutto qui, e tornate dopo, mio marito ci tiene tantissimo.
Sorrisi. Quelli un po' di circostanza. Scesi le scale.



Arianna era impaziente "Allora? Tutto a posto?"
- Sì, stanno pulendo l'appartamento. Gli altri ospiti devono averlo appena lasciato. Possiamo lasciare le borse.
- Perfetto.. andiamo..
-Iaia, ma tu che parli inglese meglio di me, che cosa è un Welcome of Love?
- Non ne ho idea...
- Hanno detto che dobbiamo tornare perché ce lo devono dare..
- Chissà cosa hai capito...
Le Signora ci aspettava in cima alle scale . Ci prese le valigie e si raccomandò ancora una volta di tornare per le 4 in modo da conoscere anche il marito che ci teneva davvero tanto.
Questa cosa ci intimorì entrambe abbastanza, ma il timore ci passò subito al primo Caffe' dove ci abbuffammo di Pasteis de Nata.
- Non sono buonissime?  - Disse Arianna addentando la sua.
- Oh sì, a Milano non ci sono..
- Neanche a Londra..
- Forse allora è per questo che sono così buone... alla fine se ci pensi è solo crema pasticciera..
- O forse sono così buone perché le stiamo mangiando insieme e siamo in vacanza.
Presi per buona la sua spiegazione. Aveva più senso.


Tornammo a casa guardando i colori del cielo, dei palazzi, dei negozi... giusto in tempo per scoprire il rituale di accoglienza della famiglia Santos, i nostri ospiti.
Credetemi, quei due sembravano i Weasly. Ci accolsero abbracciandoci e baciandoci.
Ci offrirono un bicchierino di Porto ed una Pasteis de Nata (e tre!)
Il signor Santos ci mostrò la casa ed il funzionamento di tutti (e dico tutti) gli elettrodomestici presenti e quando ebbe finito la Signora Santos tirò fuori dei figli scritti con una scrittura decisamente elementare, ma molto fitti. Esordì dicendo che visto che non ci saremmo fermate per molto, non potevamo perdere tempo perché c'era tanto da vedere e lei ci aveva preparato un itinerario dettagliatissimo.
Avevo anche io preparato un itinerario. Io preparo sempre itinerari e, non per vantarmi, ma sono proprio brava. Quello di quei giorni era abbastanza serrato a dire il vero, ma, dopo aver visto Uber in azione, non avevo dubbi che saremmo riuscite a rispettarlo.
Nel suo, la signora Santos aveva inserito zone anche fuori Lisbona e quando arrivò il momento di presentare Cascais si stava quasi per mettere a piangere per convincerci ad andare a visitarla.
Ripeté I BEG YOU almeno 5 volte. Ad un certo punto Arianna le disse "Non si preoccupi Signora, ci andremo di sicuro".
Appena sole Arianna mi guardò severa :"Adesso, mentre andiamo a visitare il castello di San Giovanni, tu tiri fuori il tuo I Pad e vedi  di incastrare Cascais nel nostro itinerario perché è sicuro che quando torna a prendersi le chiavi  ci chiederà se l'abbiamo visitata ed io non ho intenzione di deluderla... quella cara donnina... oh guarda Nannina, ci hanno lasciato altre due Pasteis de Nata. Beh, dai...queste le mangiamo stasera quando rientriamo..."



E così eccoci, alla scoperta di Lisbona, a vedere posti mai visti, a sentire parole mai sentite, a mangiare cibo mai pensato e a parlare... tanto... di tutto. 
E' indicibile la sensazione che si prova quando sai che la persona che hai davanti non ha bisogno di sapere le tue cose per conoscerle e curarle. E' una sensazione di estrema leggerezza e sicurezza quella di non dover parlare, articolare, argomentare, dimostrare per essere accolti. 
Credo sia un lusso che siano in pochi a permettersi.  E' una gran bella cosa!

E' stata una vacanza di qualche giorno molto densa. Io mi sono portata a casa un segno indelebile sul ginocchio sinistro perché, non ho ancora capito come, davanti alla Torre di Belem, sono caduta come una pera perdendo scarpa e borsa, ma salvando il cellulare. Eppoi, cosa fondamentale, ho affrontato le paure che mi avevano portata lì e mi sono accorta che spesso sono più leggere e meno dolorose di quello che ci aspettiamo mentre aspettiamo (o procrastiniamo?) di combattere la nostra battaglia.



Ma queste considerazioni non sono il senso di questo Lay Out. 
Questo Lay Out racconta la storia di due sorelle che si sono ritrovate a Lisbona e che hanno preso tutto il bello che in quei giorni potevano prendere e lo hanno fatto insieme!

Grazie per essere passati di qui,
alla prossima
K&H
M!R



PS -- Vi racconto questo LO

Ho scelto di usare due foto singole perché la sensazione di essere raggiunta e di raggiungere è stata proprio bella, inoltre mi piace anche che in modi diversi queste foto parlino di due diversi modi di guardare Lisbona, con tanti punti in comune, ma diversi.

Ho scelto poi di stampare le foto in bianco e nero perché mi sembra che potessero raccontare meglio il ricordo in sé.
Come abbellimenti ho usato i Die Cuts di Cocoa Vanilla Studio, un brand Australiano che mi piace un sacco.
I prodotti di questo Brand sono di altissima qualità, hanno un design inconfondibile ed utilizzano colori a me molto vicini.
E poi mi piace molto quello che dice Zoe Pearn, proprietaria e designer del marchio, a proposito dello Scrapbooking e cioè che serve a non permettere che la potenza dei nostri ricordi belli si affievolisca nell'ordinario di tutti i giorni.
Mi piace molto come idea perché va oltre la voglia di ricordare e di fare memoria,  richiama di fatto   la potenza del ricordo intesa come potere salvifico nei momenti brutti.
Infatti, una peculiarità delle collezioni di Cocoa Vanilla Studio è quella di accompagnare con vari elementi il nostro ricordo senza indirizzarlo forzatamente al senso della collezione o al pensiero del designer.
Mi spiego meglio: a volte ci sono collezioni che riportano frasi o si focalizzano su parole che quando le usiamo  in genere diciamo "Beh, metto questo, non è esattamente quello che voglio dire, ma no c'è altro, me lo faccio andare bene lo stesso". Ecco! questa cosa non accade con Cocoa Vanilla e  per una scassascatole come me, rappresenta sicuramente un plus.


 





mercoledì 7 agosto 2019

#TUTTIINCESTA


Dunque.... dove eravamo rimasti?
Ah già... c’ero io che promettevo e spergiuravo puntualità e costanza fra le pagine di questo blog.
Alla fine è andata che  al posto di togliere le ragnatele a questo posticino, ho fatto altro.
Se mi fermo un attimo mi vengono le vertigini pensando a quanto però comunque ho fatto. 
Oddio, ci sono anche 40 gradi in questi giorni a Milano quindi le vertigini hanno anche cause oggettive... ma suvvia siamo personcine romantiche dopotutto... pensiamo che siano dovute alla consapevolezza della strada percorsa seppur non attraverso queste pagine.



Ho macinato km, letterali e non, con la mia sportina piena di colori e di timbri.
La mia consapevolezza è cambiata circa questo rutilante mondo del papercraft. Eccome se è cambiata.
Il mio sguardo continua a meravigliarsi, ma è meno disincantato.
Di esperienze ne ho fatte davvero tante. Potrei scriverci un libro!
Ma al di là di tutte le esperienze fatte, al netto di quelle belle e di quelle brutte, il mio bilancio è decisamente in attivo.



Sono letteralmente affascinata da questo mondo e da tutte le sue potenzialità.
Mi piace un sacco l'idea che si possa stare bene giocando con i colori e che si possa fare stare bene gli altri facendo un qualcosa che ci piace.
Ma soprattutto trovo davvero esaltante che in questo mondo di fatto nessuno può inventare davvero niente e che la bellezza è tutta nel viaggio e nei dettagli che scegliamo di vedere.
Eh si, perché i dettagli si scelgono, mica si scoprono. Questo l'ho imparato sulla mia pelle.
E ho imparato anche che nessuno inventa niente.
Che nessuno insegna niente.
E che la Bellezza che riusciamo a scorgere parte tutta dai nostri occhi.
Beh, dai... è un bel bottino! Alla fine...  mica pizza e fichi.



Manco da un po', lo so bene, e mi chiedo se quello che ho ancora da raccontare di questo viaggio, che alla fine della storia di fatto è solo mio ed è tanto personale, possa ancora interessare qualcuno.
E' una domanda dovuta, ma a quarant'anni suonati lo è anche la risposta: non fa niente se troverò o meno consensi (certo, mi farebbe piacere trovarne qualcuno) ma non è questo il punto. Non può e non deve essere questo il punto!



Il punto è che non si cambiano abitudini di acquisto e conduzione del menage domestico, non si sceglie casa pensando alla craft room, non si coinvolgono amici e parenti per un mero hobby o, peggio, per la vanagloria di un like sotto un "lavoretto".

No.
Per niente.
Siamo di fatto spinti da altro.



Un altro che già c'è... come embrione, in sostanza, nascosto, velato, occultato, mascherato, inconscio, ecchissenefrega come, ma già c'è e ne siamo anche consapevoli.
Non possiamo non esserlo perchè è questo Altro che ci ha attratto inesorabilmente all'inizio ed è questo Altro che non ci permette di cambiare hobby, anzi, noi questo hobby non lo pratichiamo, ma lo coltiviamo, lo espandiamo, lo arricchiamo, vogliamo che si evolva (quanto ci piace quando ci dicono che abbiamo stile...)



Bisogna capire cosa è il nostro Altro (ognuno ha il proprio) e una volta capito dobbiamo preservarlo, altrimenti alla prima cosa storta finiremmo con l'appendere la taglierina al chiodo e a vendere tutto il nostro armamentario, o peggio, a farlo svendere ai nostri famigliari al prezzo che abbiamo detto averlo acquistato (Ciao Mamma...:))



Quindi... deve eravamo rimasti?
Ah già...  c'ero io che stavo mettendo un po' a posto questo mio angolino...



Bentornati in Cesta.
M!R

martedì 3 aprile 2018

Via le ragnatele!


A vedere la data dell'ultimo post sembra che io non abbia fatto nulla nell’ultimo anno.

Invece col fischio!!! Ho lavorato un sacco. Sempre in ritardo e sempre sul filo del rasoio, ma accidenti se ho lavorato.

Momenti difficili ce ne sono stati, ce ne sono... ma dal punto di vista craft, me lo dico da sola, ho seminato bene. Ho seminato in giro per il web ed a spasso per il mondo... ma trascurando la mia piccola Cesta.

La Cesta dei Pensieri è sempre stata il  groviglio delle mie  idee,  il racconto delle mie avventure, il senso dei miei colori... molto sudore e molta voglia di raccontarmi in questo mondo craft che tanto mi entusiasma.
Non è necessario raccontarsi, sia ben chiaro,  ma per come intendo io il craft credo sia fondamentale. Non lo ho più fatto qui sopra da più di un anno. Me ne vergogno, ma così é. Ammetterlo è il primo passo. E da qualche parte bisogna comunque riprendere.
Sono successe tante cose dallo scorso anno. La prima, della quale sono molto fiera e grata, è l’uscita dei miei timbri...

Questa è la foto di quando li ho visti per la prima volta, bellissimi e montati in legno, sullo scaffale di Impronte d’Autore 
E queste invece sono le foto ufficiali. 


Questi li avevate già visti ma vorrei raccontarvi come sono nati.
Hanno preso vita in una lunga estate calda quando, dopo che la mia Anne-Sophie se ne era andata, non avevo più voglia di fare niente ed il disordine del mio scrapppettificio mi dava ai nervi in una maniera irreale.
Ne parlai con Umberto di Impronte e gli dissi: “non ce la faccio più Umberto, mi da tutto fastidio, mi da tutto ai nervi...” e lui rispose “è normale, adesso prendi  fiato un attimo e metti in ordine e lascia passare un po’ di tempo. Poi vedrai.. che il tempo i cocci li mette insieme in qualche modo. E senza fare disordine continua a fare qualcosa di creativo. Ti piace scrivere ultimamente, no? Bene... scrivi i tuoi pensieri e poi io te li trasformo in timbri”.


Ecco, questo non lo sapevate. Questi timbri raccontano di un’estate passata a pensare alla mia piccola Sophie ed al fatto che il sorriso è un atto rivoluzionario.
Quindi, se avete uno di questi timbri, sappiate che in mano non avete solo un sentiment, ma un pezzo del mio cuore.
Altra cosa che è successa, sempre grazie ad Impronte è l'essermi lanciata nei corsi di Brushlettering. Ne ho fatti molti da studente e credo che la professione del calligrafo non faccia per me, ma il Brushlettering è di fondamentale importanza per una Cardmaker. Ecco... durante questi corsi vi racconto i trucchetti che ho imparato:-)


Durante l'ultimo anno è cresciuta anche in me la consapevolezza di essere fondamentalmente una Cardmaker.
Di certo il lavoro dentro il gruppo Facebook CARDMAKING ITALIA (se non ne fate parte vi invito ad iscrivervi) ha giocato la sua buona parte, ma la realtà è che credo veramente in quello che da mesi vado blaterando lì sopra e cioè che il Cardmaking è l'Hobby Gentile per definizione. Il gruppo merita un post tutto suo (e me lo metto in promemoria), ma voglio comunque dire e a gran voce che c'è tanta generosità in quest'hobby.
Ecco, ho capito che la differenza fra un buon cardmaker ed uno mediocre è tutta qui: la generosità! Se si è generosi le card saranno meravigliose. Se non lo si è, le card potranno anche essere tecnicamente perfette ma "non passano". Fatevene una ragione : NON PASSANO! Ecco... queste passano eccome...


Un'altra cosa che è successa è stata una folgorazione sulla via di Damasco: ho incontrato l'acquarello. Ci capisco ancora poco di carta e pennelli, ma la cosa mi entusiasma un sacco...



Altre cose che sono successe sono due nuovi DT:

Creative Studio, della mia amica Antonella che mi emoziona un sacco perchè seguirla nella sua pazzia e generosità creativa è per me un gran dono.

La Coppia Creativa, brand che amo dall'origine e che come nessun altro penso sappia coccolare.

Se cliccate sulle pagine in alto vedete cosa ho combinato per loro negli ultimi mesi.
E poi c'è stato il Creativation. Per il secondo anno con la mia Amica Clelia sono andata a Phoenix. Qui vi parlavo della prima volta.

Varcare di nuovo quella porta, entrare di nuovo in quelle aule.. wow. Punto.
Si tratta di un Wow che, per un'appassionata di colore, entra nelle viscere ed esplode in entusiasmo... ho fatto qualche live su FB, spero sia passato.

Ma in ogni caso è stata un'esperienza che ho rivissuto con Clelia. Strawow! Punto Esclamativo!
 

E per ultimo, fra tutti questi colori, è arrivata anche la possibilità di giocare, grazie a Marte Savona, con i prodotti di Tom Bot (ahahah).
La linea Tommy Art credo sia autentica eccellenza italiana. E non mi nascondo dicendovi che Tommy è una presenza estremamente leggera e positiva nella mia vita. Fa bene al cuore.
Ve ne parlerò in maniera più approfondita, ma per il momento vi faccio vedere le partecipazioni per la mia amica Cri che si è sposata lo scorso settembre fatte con i suoi prodotti. Ne sono molto orgogliosa!


Beh.. le ragnatele le abbiamo tolte, facciamo prendere un po' d'aria a questa Cestina e poi partiamo.

Ci siete mancati:-)



Mir

giovedì 16 marzo 2017

Vi racconto il mio nazionale.


Pensavo non mi piacesse fare corsi. 

Ci hanno messo due anni e più per convincermi a fare il primo.

Le mie resistenze erano tante e varie. Forse la più consistente è che ci vuole un gran coraggio a chiedere dei soldi a qualcuno senza dare in cambio professionalità perché, e lo dico da corsista, mi altero abbastanza quando non mi porto a casa un trucchetto, una nozione in più...
Quindi le domande, in un mondo dove tutti colorano e tanti colorano davvero bene, perché io? Perché da me? io me le sono poste più volte...


Ma accadde che un giorno queste domande le ho fatte ad uno grande davvero per me e la sua risposta è stata molto semplice :impari a fare corsi facendo corsi... la professionalità la si acquisisce sul campo, buttati!
E così ho accettato il primo... e pian piano sono arrivata all'ultimo.
Il primo è stato da Impronte d'Autore e diciamo che giocavo in casa...
L'ultimo è stato il meeting nazionale Asi.
Dal primo all'ultimo sono trascorsi 12 mesi durante i quali mi sono emozionata, sono andata tante volte in bagno, ho consumato chili di correttore, ho pianto, mi sono gasata, ho voluto chiudere la Cesta, ho scoperto che tartagliare quando si e agitati è nel DNA della mia famiglia! Insomma, un bel percorso dopotutto.
Al Nazionale ci sono arrivata bofonchiando che non si può far vedere una colorazione a più di 10 persone, non capirebbero nulla. Ma mi hanno gentilmente fatto notare che non era possibile chiudere un'iscrizione nazionale a 10 persone a corso.
Ecco, CHE SIA CHIARO, da quando questa cosa mi è stata fatta capire, ho cercato, e vi assicuro con tanto impegno, una via di fuga.. che ne so? Una trasferta, un'ernia, un attacco d'asma... insomma tutte cose con le quali convivo tranquillamente tutti i giorni... nulla. Niente!

Ora, sembra che stia esagerando per il bene del racconto, ma no. La telefonata il giorno prima all'amica Annalisa con un lapidario 'non ci voglio andare!' E la risposta il più accondiscendente possibile 'devi, sei l'insegnante' la dice lunga sul mio clima prenazionale! 
Per un attimo confesso che l'idea di iniziare a cercare una scusa per dare forfait e' stata più di un'idea... ma concretamente non ci sono riuscita perché Germana, santa donna, mi ha fatto da carceriere. Sappiate però che ci stavo provando sul serio. Me lo hanno solo impedito fisicamente.
Solo Fisicamente! Perché sulla questione dell'impegno preso e della morale non avevano appigli.
E così il venerdì sera mi sono ritrovata in una camera dell'Holiday Inn di Assago a chiedermi perché, quando Micol mi aveva proposto di partecipare al Nazionale come insegnante di colorazione, non avevo detto di no.
Chiariamoci, tanta soddisfazione! Ma tanta davvero!!!  Però io sono una social e non sociale. Faccio fatica a stare in mezzo a tanta gente, a volte penso che neanche mi piaccia... Ma su questo avevo avuto serie consolazioni 'stai serena, (disse Renzi a Letta... )arrivi a domenica sera senza accorgertene'
In effetti è stato proprio così, a domenica ci sono arrivata. Il problema è che per arrivarci sono dovuta passare per 4 corsi.
Sono stata fortunatissima. Ho avuto una valletta di prim'ordine, Micol, anche se a mente fredda credo che le organizzatrici (sante tutte e sante subito!) abbiano preferito garantirsi che non scappassi. Beh, non le biasimo, ci ho pensato all'inizio e alla fine di ogni corso.

Comunque, dicevo all'inizio, tre ore sono proprio poche per mostrare una colorazione a quasi 40 fanciulli. Sinceramente fino all'ultimo momento ho pensato che comunque potevo giocarmi la carta dello sforamento e così il sabato mattina alle 9.15, quando i miei adorabili e pazienti (davvero) corsisti entravano alla spiccoolata io guardo Micol e le dico '15 minuti in ritardo, beh... recuperiamo dopo...' Vorrei potervi descrivere lo sguardo della poveretta che, alzandolo dalla taglierina e posandolo sulla mia, presumo goffa figura, mi dice 'ma non si può sforare, i tempi sono stretti... devono mangiare!!!'

E giuro che ho sentito letteralmente il sangue ghiacciarmi: io ci metto tre sere per colorare una bamboccina, non scherziamo!!! quindi ho fatto la sola cosa che mi è  venuta in mente in quel momento: ho chiuso la porta sbattendola forte ed ho iniziato a blaterale a tono sostenuto 'ciao io sono Miranda, ma per le prossime 2 ore e 40 potete chiamarmi Cerbero!'  Mancava un 'benvenuti all'inferno!' E poi era tutto da Horror.
Ho rovistato nel peggio del peggio delle frasi di un'insegnate inferte e subite tipo: io parlo e voi state zitte. Non scherzo. Se avete domande fatele a me, il vostro vicino la risposta non la sa, vi racconterebbe una stupidata.
Ho guardato male ogni povera anima che ha osato entrare in ritardo. Ho ripreso senza ritegno donne più grandi di me 'non devi parlare con la tua amica, devi ascoltare me, il posto in prima fila va più che bene.'
Mi scuso pubblicamente. A mia discolpa c'era la voglia di raccontarvi il più possibile su questo mondo acquarelloso che tanto mi ha incantato il cuore. Ci tenevo davvero un sacco a raccontarvi cosa rappresenta per me... Ma per contro riconosco che se mi fossi trovata dalla vostra parte probabilmente me ne sarei andata sbattendo la porta più forte dopo avermi insultata.
Ma questi corsisti no. Meravigliosi e pazienti, hanno sorriso alle mie battute chiedendosi 'ma è seria? Dice davvero?' Ed hanno giocato con me...




Qualcuno a cui sono molto affezionata (sempre il signore di sopra) un giorno mi ha detto: sai quando tutto cambia? Quando non ti emozioni più per quello che fai tu, ma quando ti emozioni vedendo qualcuno che si meraviglia quando gli mostri come fare...
Ecco, TUTTO È CAMBIATO!
Ho visto meravigliose anime sorridere guardando l'acqua e il colore fondersi... le ho sentite cantare disegnando meravigliosi cieli, li ho visti gli sguardi soddisfatti nel disegnare piccole pieghette, vi ho sentito ridere per un'ombra che voleva essere una barba...
Come è stato bello vedere che lo stesso pigmento si trasforma in colori diversi a seconda della mano con cui gioca. Come è stato bello avere la conferma che siamo tutti diversi e bellissimi. 
MI AVETE EMOZIONATA DA MORIRE!!!
La sera dopo il nazionale Sabrina mi ha mandato uno splendido messaggio (ne ho ricevuti tanti a dire il vero, grazie!) dove mi diceva 'ma hai visto che non ce ne è una brutta?
Eh si... non ce ne è una brutta. Migliorabili, ma certo, ma bellissime tutte queste splendide bimbe, tutte diverse, tutte felici.
E' stato difficile affrontare il timore che era anche tremore ed affrontarvi. Siete stati tutti meravigliosi e bravissimi. Mi avete sopportata e supportata, mi avete coccolata e non giudicata. Mi avete seguita fra Distress che resuscitano e acque che strabordano.
È stato un onore Giocare con tutti voi!!!
Ma i ringraziamenti non possono finire qui:
Grazie a Annalisa e Germana che ci mi hanno trascinata a questo Nazionale, la prima poi mi ha sfamata e la seconda mi ha fatto da badante.
Grazie a Monica e Clelia che si sono sciroppate la mia interpretazione di "Miranda, una donna, un lamento" per sere.
Grazie a Sabrina che è passata a salutarmi ed è stato bellissimo conoscerla!
Grazie a Micol che mi ha fatto da ombra. LETTERALMENTE!
Grazie a Claudia che per non sentirmi nelle lamentazioni mi ha fatta sentire very professional con la telecamera.
Grazie a Samantha per il mio bellissimo fuori aula!
Grazie a Valentina per avermi fatto il regalo più bello del mondo.
Grazie a Patty per essere passata proprio nel momento in cui stavo per scoppiare a piangere.
Grazie ad Umberto per questo bellissimo Timbro.
Grazie a Gloria e a Patrizia per quella chiacchierata amarcord di vita condivisa!!!
Grazie a Marcella e Fabio per il training alle corde fra un round e l'altro.
Grazie a Luigi, fantastico amico Timbrino e splendido correttore di bozze.
Grazie a Francesca e a Vanessa che sono arrivate a salvarmi.
Grazie a Melania, per avermi regalato l'abbraccio più bello di questi giorni..
... e ma non si può fare questo gioco!!! Sicuramente si scorda qualcuno ed è qualcuno di sicuramente importantissimo!!!
Facciamo così: 
GRAZIE A TUTTI! A TUTTI, NESSUNO ESCLUSO.
NO, NENACHE TU CHE STAI LEGGENDO ADESSO E NON VEDI IL TUO NOME!
ANZI A TE GRAZIE PIU' DI TUTTI!!
Ci vediamo presto. Svestirò i panni di Cerberina ed in contesto più intimo prometto che torno ad essere M!R.
  







martedì 21 febbraio 2017

WHERE THE CREATIVITY MEETS ...



E' passato un mese dal CHA ed io sto cercando di fare ordine fra tutti gli input ricevuti.
Una delle cose più elettrizzanti del CHA è che sono proprio i designer a presentare il loro lavori ed io l’occasione di fare  domande ho cercato di non perdermela
Prima di partire, anche grazie all’APP del CREATIVATION, avevo steso una lista di stand che volevo visitare e mi ero ben documentata. Lo stand della CONCORD & 9TH era fra questi.


Ci sono passata ben due volte. La prima volta mi sono guardata tutti i sample e ho chiesto il catalogo. Poi sono andata da Sturbucks e ho preso un cappuccino ed un cinnemon roll. Poi mi sono seduta su una poltrona dell’atrio e sfogliando il catalogo, guardando le foto che avevo scattato mi sono segnata un paio di punticini. Ho ripreso quindi tutte le mie borsine e mi sono ripresentata: “Salve, io sono Miranda e vengo dall’Italia, mi piacciono molto i vostri prodotti, posso farvi un paio di domande?”
E… BOOOOOM!!! E’ stato amore!!!


Allo stand c’era Greg, uno dei due designer del marchio, simpaticissimo e disponibilissimo, ed io la domanda deficiente l’ho fatta subito: Cosa significa Concord & 9th?
E da qui ho scoperto un mondo pazzesco. Insomma, mi piace un sacco quando qualcuno mi racconta una storia (colpa di zio Antonio che per farmi felice mi trasformava in un racconto anche la lista della spesa) e Greg me ne ha raccontata una bellissima.

La creatività è un viaggio per chi ha il coraggio di compierlo. Si scoprono molte cose su se stessi e sul mondo che probabilmente con occhi non creativi ci sarebbero preclusi. Durante questo viaggio si possono anche fare un sacco di scoperte, ma a volte servono anche gli occhi creativi di qualcun altro per vedere meglio. 
Di fatto la strada di Greg incontra quella di Angie (l'altra designer del marchio) nel 2010 e nel 2015 decidono di buttarsi in questa esperienza. Ed ecco che nasce la CONCORD & 9TH.  Si tratta di vere e proprie strade. In una abita Greg e nell’altra Angie. Il nome del loro progetto è il punto di incontro fisico delle strade in cui vivono. Eh si, pèerchè la mia creatività può incontrare la tua. E quando questo succede esplode il divertimento. Per qualche minuto la mia Cesta si è trovata proprio lì, in quell’incrocio, where the Creativity meets… ed è stato bellissimo!!!

Al momento loro hanno splendidi timbri e fustelle divertentissime.
Ci ho ragionato su un po’ del perchè mi piacciono tanto ed ho trovato un sacco di motivazioni:
·        Si possono usare magnificamente con medium acquerellabili che sono la mia passione
·        Il design è pulito e fresco, ad dir poco è pazzesco: questi prodotti hanno dei dettagli da rimanere innamorati... (tze' e li chiamano solo timbri..)
·        Il loro brush lettering mi sembra sia meno lezioso di quelli che si vedono in giro e mi sembra abbia più carattere.
     I timbri sono clear ( occupano poco spazio e costano meno di quelli in gomma) e sono fatti di polimero di grande qualità: stampano da Dio. 
     
 
      Al momento i loro prodotti sono veduti in Italia da IL NEGOZIO DELLA MAMMA DI CLE.
     Io li ho colorati con quei magnifici pennarelli che sono i CLEAN COLOR REAL BRUSH della KURETAKE che invece potete trovare da IMPRONTE d'AUTORE.
      

     Ecco, la consapevlezza che in questo mondo Craft sia possibile fare un percorso che veramente vada oltre il mi piace e non mi piace, si sta davvero facendo strada in quelli che sono i miei pensieri. Spero che il mio percorso possa incontrare il vostro.
      Grazie per essere passati di qui
      M!R