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lunedì 29 febbraio 2016

... per fortuna è un anno bisestile!


Pant pant... eccomi...
Per fortuna che questo mese ha 29 giorni altrimenti saltavo già la tag di Febbraio.
In realtà, questo giro mi ero anche sbrigata per tempo, anzi. 
Eppure eccomi qua.
Il 29 di febbraio.
In pausa pranzo.
Sperando che non entri nessuno a straziare l'anima con richieste insulse...

Dicevamo. Tag di Febbraio... mese dell'amore e mese, santa pace, dove su questa tag più che stencil quel sant'uomo non ha messo (qui la sua versione). 
Non sono capace ad usare gli stencil.
Mi vengono su pastrugnate. 
Non mi piacciono.
Passi lo sfondo con il distress tool (fatto) ma il resto con le varie paste no. 
Non mi vengono! 
E visto che questa è la mia tag e non la sua... io ho fustellato, embossato ed appiccicato. 
Il risultato è più pulito ed ordinato di quello che mi sarebbe venuto fuori con lo stencil. 
Farò il salto del lasciarmi andare ma, come direbbe Aragorn ai piedi del Monte Fato, "non è questo il giorno!" ahahaha.



La soddisfazione è stata anche quella di aver utilizzato finalmente due set di fustelle comprate così... all'insegna del Voria Mai...

La foto utilizzzata è quella della mia mamma e del mio papà nel giorno del loro matrimonio.
Ora, io lo so bene che sono tutte belle le mamme del mondo, ma siamo onesti, la mia non è meravigliosa? Anche il mio papà è bellissimo, ma la mia mamma...


Va be'... per i fiori ho usato un po' di ferraglia che avevo a casa ed onestamente non chiedetemi cosa sia, dove l'abbia presa, che collezione è, che marca è...? Perchè onestamente non ne ho la benchè minima idea. Anzi, se li riconoscete e volete dirmelo voi mi fareste un gran favore...
Adesso che la guardo bene  (in foto gli errori vengono all'occhio subito, forse potevo mettere un fiocchetto di spago alla fine della composizione, all'angolo con la foto... sì, quando torno a casa ce lo metto...)


La frase credo rappresenti bene lo stile che hanno scelto per loro e che penso sia la chiave del loro successo. Si sopportano da oltre 50 anni! Io lo dico sempre: ad aver compiuto una strage sarebbero già fuori da un pezzo...


Qui i metto invece un dettaglio della tela che... mi piace parecchio...

 

Allora. ad essere onesti mi piace, ma credo anche che il viaggio per cercare di capire e di celebrare il remember the now sia ancora bello lungo. 
Ma sto tranquilla. Alla fine è ancora solo febbraio.



Grazie a tutti per essere passati di qui.
K&H
M!R





domenica 10 gennaio 2016

Tim Holtz come Hegel


Nuovo anno, nuovi propositi...?
Ma no, per favore... devo ancora finire quelli del 1995... ci mancherebbe. Non sarei neanche credibile in pieno CHA...
Quindi NO. 
Nessun proposito. 
E poi.. Mi vado bene così. Vedo nei propositi dei limiti. 
Che ne so io di quello che accadrà da qui a domani? Che ne so dove mi porterà... che ne so... Clelia ad esempio... ahahah...


No, dai seriamente...

L'anno appena trascorso non volevo proprio iniziarlo. Ho fatto davvero fatica in così tante occasioni...
Ma alla fine di cose "importanti" ne sono successe davvero tante ed è stato bello viverlo.

Non parlo di vita privata, eh.
Restiamo in ambito "craftoso" (il termine non esiste, ma mi sembra meno serioso di "creativo"). Questo è stato proprio un bell'anno. Tanti progetti, tanti prodotti, tante tecniche, tanti volti... è stato proprio pieno e decisamente stimolante.
Tirando le somme mi sono resa conto che i miei interessi si sono spostati molto. Il mio stile è cambiato. Merito dell'influenza di Creative (in questo caso il termine è corretto) che ho conosciuto di persona o via web.
Insomma. La sensazione di aver camminato, di aver fatto un percorso, di capirci di più è ben chiara dentro di me. 
Che si veda o meno dai miei progetti e dalle mie foto poco importa. 
Io so che è così. 
E tanto mi basta.


Analizzandolo, mi accorgo di un paio di cose.
La prima è che IL GIOCO e LA CURIOSITA' mi sono stati compagni. In genere sono una che viaggia in solitaria, ma credo che se un giorno mi dovessi trovare a giocare senza di loro chiuderei la baracca e svenderei il mio materiale.

Un'altra cosa importante sono stati gli strumenti utilizzati in questo gioco.
Ho studiato parecchio (ma dai!!!). Ho seguito un paio di artiste americane che mi hanno aperto un mondo. 
Ho giocato non solo con lo scrap e ho fotografato tanto. 
Davvero tanto!


Uno degli ausili più importanti che mi hanno aiutato è stato l'impegno delle 12 tag di Tim Holtz.
Questo impegno è stato importante perché leggere i suoi post (e non limitarmi ai suoi tutorial come facevo in passato) mi ha fatto scoprire l'artista. 
Quello che ha un pensiero, più che uno stile. 
O meglio. Il suo stile esprime il suo pensiero. 
E studiando il suo pensiero sono riuscita a capire di più il suo stile. Che non è il mio. Ma che mi piace. Mi piace perché mi rassicura e mi mette energia nello stesso tempo.

Lo scorso anno per tutte le 12 tag ha sviluppato il tema dell'EMBRACE IMPERFECTION. 
Chi mi conosce personalmente almeno un pochino può solo immaginare quanto mi sia costato mettermici di impegno. Ma i frutti raccolti mi rincuorano. Basti pensare che non ho fatto la tag di novembre eppure non mi sento minimamente in colpa.


Quest'anno invece ha detto che proverà a sviluppare il tema del REMEMBER THE NOW. E sono davvero ansiosa di iniziarlo. Anche perché io faccio fatica a lasciare andare il passato e per questo a volte il futuro mi angoscia un po'. E così a volte rischio di perdermi il presente... che magari mi passa davanti e neanche me ne accorgo (Valentina, ma sono davvero già passati 6 mesi da quando sei entrata nel DT delle Tiddly? Non ci posso credere...)

L'impostazione mi piace perché per Tim il presente è legato al passato. Senza l'analisi di questo rapporto non è possibile progettare il futuro ... (chissà se lo sa che Hegel diceva più o meno la stessa cosa ma senza l'ausilio delle Tag...)


Praticamente questo si traduce nel utilizzare tecniche proposte negli anni precedenti.
Ecco. Mi ci picco un attimo. Una delle tecniche utilizzate in questa tag mi era piaciuta talmente tanto che l'avevo utilizzata per questo lavoretto qui (ne sono particolarmente fiera perché è stato il tutorial che avevo presentato quando ho partecipato alla DT CALL di Impronte d'Autore ormai ben tre anni fa...)

Non so se vi ho incuriosito almeno un po' e se vi ho tentato un pochino nel buttarvi in questa avventuta Timholtziana che dura un anno... Se siete però arrivate a leggere fino qui permettetemi di dirvi che ne vale la pena davvero.

Grazie per essere passati di qua 











     





























K&H 
M!R



martedì 20 ottobre 2015

... nella mia Bottega









  




















Quando ero piccola, vicino al negozio di panetteria dei miei genitori c'era la bottega del nonno Tonon.
Il nonno Tonon era un Cavaliere di Vittorio Veneto con tanto di medaglia e attestati appesi e faceva il calzolaio.




   
























La sua bottega era microscopica ed era sempre buia. Era illuminata solo da una lampada che concentrava tutta la luce solo sul punto dove lavorava lui, lasciando tutto il resto del locale nell'oscurità. Aveva un piccolo banchetto con due sedie poste alle estremità. Su una si sedeva lui a lavorare e sull'altra si sedevano i clienti che gli portavano le scarpe da fare aggiustare. 
E spesso mi ci sedevo anche io.



Non ero una cliente, andavo alle elementari, in genere ci entravo per nascondermi quando giocavo a nascondino con i miei amichetti con il risultato che mi beccavano quasi sempre subito, ma in ogni caso.. mi incantava. Aveva strumenti molto semplici, in 15 minuti faceva un paio di scarpe, ricordo ancora il profumo della colla... mi piaceva tantissimo...


Quando prendeva in mano un paio di scarpe erano davvero inguardabili tant'è vero che dicevo "Nonno, quelle le buttiamo, non si possono aggiustare..." e lui rispondeva "con la pazienza si aggiusta tutto... guarda..." ed iniziava la magia.


C'era un qualcosa in quei movimenti che faceva sì che le sue mani danzassero su quelle scarpe.
Erano gesti molto semplici e se vogliamo anche lenti, ma così decisi. Riusciva sempre a raggiungere l'effetto che desiderava e alla fine le scarpe erano bellissime. Le metteva in forma, le lucidava... erano più belle delle scarpe nuove.

Papà mi diceva che il nonno Tonon era fra i calzolai più rinomati di Milano. Anche Mike Bongiorno e Walter Chiari portavano le loro scarpe da lui.

Una sensazione simile di quella provata nella Bottega di nonno Tonon, l'ho provata quando sono andata a visitare il laboratorio di Impronte d'Autore in Corso di Porta Ticinese a Milano insieme alle mie amiche Timbrine ormai un anno fa. 


E' un ambiente decisamente più ampio, il laboratorio di Impronte, ma ugualmente spartano e pieno di macchinari magici che permettono di far nascere un Timbro.

Vi faccio vedere...

foto fatta da Sara di Scrap e Fantasia
foto fatta da Sara di Scrap e Fantasia
Quando penso a me alla mia scrivania mi piace molto l'idea di immaginarmi Artigiana
Ho sempre pensato che dietro un artigiano ci sia necessariamente passione. Quella necessaria per poter ripetere fino all'infinito un gesto per  coglierne sfumature impercettibili forse ai più, ma così sostanziali quando hai davanti il tuo lavoro. 
Nessuna visione del mondo, nessun manifesto programmatico di estetica, solo ripetizione, a volte meccanica, di gesti sempre uguali ed ogni volta diversi...
A volte, tramite questo blog, ricevo complimenti sulla cura dei dettagli. Beh, grazie... in realtà è che mi piace tanto fare questi lavoretti qui e quando gioco a fare l'artigiana mi ci piace davvero perdermi. Ecco, se passa come cura dei dettagli non lo so, ma di certo si tratta di questa "roba" qui ;-)






























I lavori che vi sto mostrando in questo post sono il mio progetto per la Rivista che Impronte d'Autore ha appena prodotto e che potete trovare già in negozio, on line, nelle fiere e fra qualche giorno anche in edicola...

Prendervi parte questa volta per me è stata una grande emozione perché quando Annalisa mi ha chiesto di scegliere i timbri nello shop, non aveva fatto i conti con il fatto che dopo i timbri personalizzati che Impronte d?Autore ha fatto proprio per me, ero senza freni ormai...


Così, quando mi ha detto "ma se vuoi possiamo fare delle modifiche..." l'incredulità ha lasciato il posto subito alla frenesia e da qui uno scambio di mail preziosissime per me ... "ma possiamo farlo un po' più grande?... questo possiamo farlo un po' più piccolo? possiamo metterci due fiocchi?... Ma il sentiment..." Insomma, così è nato il set Solo Gomma IL DONO PIU' GRANDE!





 























Insomma... #solocosebelle per questa nuova Rivista che vede tanti progetti fra i quali anche un mio tutorial (ohhhh... che parolone grande) su come coloro io con i Distress Reinkers (ribadisco... come IO coloro, esisteranno modi decisamente più tecnici e professionali... io nella vita assicuro...)





























Quindi, se volete passare nella mia Bottega a farmi visita... anche questa volta mi trovate in Edicola.


Grazie a tutti di cuore per essere passati di qui.
M!R





mercoledì 16 settembre 2015

Stay Kind, Stay Brave

Riflettevo che sarà la stanchezza, sarà lo stress, saranno i mille impegni e le mille cose che riescono a capitare in sole 24 ore, ma io ultimamente non risparmio una buona parola proprio a nessuno.

Non va mica bene. Eppure è da quando Tim Holtz ha presentato la sua tag di settembre che rifletto sulla gentilezza, una vera e propria sconosciuta per me in questi giorni.

Ci riflettevo perche mi hanno regalato il dvd di Cenerentola (il film Disney diretto da Branagh) dove Cenerentola va al ballo in un bellissimo vestito celeste tutto sberluccioso con delle farfalle sul corpetto.

foto copyright Disney
Visto che questo mese Tim Holtz ha proposto una tag con delle farfalle la mia mente ha associato le due cose (tag/Cenerentola) e da qui la mia mente è partita per la tangente.

Questa Cenerentola qui fa della gentilezza una sorta di scudo e lancia con cui affrontare il mondo che comunque di tragedie ne propone una dietro l'altra. "Sii gentile e abbi coraggio" è il suo motto.


Riflettevo sul fatto che in genere le cose brutte che ci capitano portano ad abbruttirci. Va così se non si compie la scelta coraggiosa e rivoluzionaria di dire: eh no, non ci sto, io non mi piango addosso, il sorriso io non me lo tolgo.

Mica è facile. 
Ad esempio quando mi dicono "sorridi" in genere mi nasce sul volto una sorta di ghigno sarcastico tirato che dice "contento? Adesso levati da davanti". 
Oppure, quando mi dicono "Piano, sii paziente" con presunzione penso "eh, è arrivato fresco lo Splendido: ma si rende conto quanta pazienza ho già usato oggi e sono solo le 9.15?!?!".
Perché diciamoci la verità... Di persone sgradevoli... fischia se se ne incontrano. 
Il fatto è che a volte lo siamo anche noi. 

Ma la giornata bisogna portarla a casa e forse vale più la pena provare ad essere rivoluzionari e sorridere sinceramente che pensare "Guarda quanti idioti girano a piede libero, ma tassiamoli Santa Pace!!!".
Perché al di là delle proprie rivendicazioni esiste il modo giusto di fare le cose e funziona e sono sicura che se si prova a rompere il cerchio, se si prova a non farsi contagiare dalla quotidianità che inevitabilmente ci mette davanti situazioni pesanti,  l'ACCOGLIENZA e la GRATITUDINE si imporranno.


Qualche tempo fa ho letto da qualche parte che VIVERE SENZA GENTILEZZA EQUIVALE A FARE UN TORTO ALLE NOSTRE EMOZIONI. Non si tratta di debolezza o di ingenuità. Un atto di gentilezza può far nascere un sorriso ed un sorriso ha il potere di accogliere e di fare sentire accolti. UN SORRISO E' UN OBBLIGO SOCIALE. Certo, ne richiede di coraggio, eccome. 
Questo mondo sembra avere completamente dimenticato la gentilezza (anche io, a giorni alterni) ed impegnarsi ad esercitarla è qualcosa per spiriti forti, per spiriti nobili.
Inoltre, avete mai fatto caso al fatto che le persone gentili sono sempre belle, solari, sorridenti, dolci etc etc...?
Al contrario di quelle che non lo sono, che sembrano sempre arrabbiate, scontrose, sgradevoli, frettolose...
Insomma, riflettendo su questo la mia tag ha fatto l'eco al vestito di Cenerentola :-)  ed il sentiment riprende proprio il suo motto in questo film .


PS Prima di fare questa tag, visto che la tecnica proposta non l'avevo mai provata e mi incuteva anche un po' di timore, ho fatto diverse prove.  Questa che vi faccio vedere adesso è una sua scopiazzata pedissequa senza stencil (perché non li sopporto proprio). 
I colori usati non sono quelli della Ranger, ma sono i COLOR INK di STAMPERIA che sono riuscita a domare grazia all'aiuto di Gloria, mia compagna di merende notturne insieme a Patrizia;-)

  





Grazie a tutti per essere passati di qua
K&H

M!R


venerdì 31 luglio 2015

A ripetizioni con una tag

                        

Io mica l'ho studiata! La Rivoluzione Americana intendo.
Non mi è mai interessata davvero e comunque non rientrava nel programma ministeriale di storia se non per 'cenni'.
Della Rivoluzione Americana  - o Guerra di Indipendenza - non so nulla se non quello che ho imparato dai film. So contestualizzare storicamente, so da chi sono composte le parti, conosco qualche nome ma poi mi fermo.
Non mi ha mai coinvolta più di tanto.

          

Praticamente siamo a fine millesettecento, ci sono gli Americani che erano Inglesi fino al secolo prima che si ribellano agli Inglesi che lo erano ancora, perché questi ultimi pensavano bene di rientrare di tutti gli sprechi possibili ed immaginabili che facevano in giro per il mondo con il loro Impero, mettendo tasse assurde. 
Ora, finché lo facevano con quelli che inglesi non erano mai stati, riuscirono ad avere vita facile, ma quando iniziarono ad andare giù pesante con quelli che fino alla generazione prima bevevano il tè e rimpiangevano il suono stonato del Big Ben iniziarono i problemi.


Ecco allora che gli Americani iniziano a fare comunella con i Francesi (che non vedevano l'ora) e con gli Spagnoli  (a cui non sembrava vero) e iniziano questa guerra. Sulla terra ebbero la meglio, in mare no, ma transeat. Vinsero. Ed il 4 luglio del 1776 I Padri Fondatori firmarono quel bellissimo (senza ironia alcuna adesso) documento che è la Dichiarazione di Indipendenza dove c'è quel potentissimo nella sua semplicità "Noi Popolo...."

            

Ecco, se in tutto questo ogni tanto ci buttiamo dentro nomi come Washington,  gruppi come Figli della Libertà, espressioni come Intolerable Act, Tea Party etc. etc. Viene fuori la Rivoluzione Americana.
Essendo un qualcosa di molto lontano da me e dalle storie della mia Famiglia e della mia Città ed essendo anche poco studiata a scuola non mi ha mai coinvolta. Non ne ho mai sentito il trasporto e forse questo mi ha permesso di vederla per quello che è davvero in quanto guerra e cioè una mera ed esclusiva questione di soldi, poi infarcita per bene con termini roboanti come Libertà, Emancipazione, Uguaglianza...


Dove erano i Nativi Americani? E come mai dopo un'ottantina di anni c'è stata la guerra di Secessione?
Insomma, da che parte ci si schiera almeno per simpatia? 


Ecco, mentre per la guerra di Secessione simpatizzavo per gli Stati Confederati se non altro per la loro bandiera sulla tetto del Generale Lee, la macchina dei cugini Duke di Hazard, per quanto riguarda la guerra di Indipendenza non sono mai stata in grado di schierarmi con nessuno...

                  

Ma perché sto parlando di tutta questa roba qui? Ah già... Per raccontare che quando Tim Holtz ha pubblicato la sua tag di luglio io ho pensato "cavolo, bella e' bella, poi ho anche tutti i timbrini perché mi devo fare un planner per quando andrò in vacanza negli States con Clelia, però no... Io la Rivoluzione Americana non l'ho mai capita, fosse quella russa che se non altro per i romanzi di Dostojevski qualcosa mi dice, fosse quella francese sulla quale potrei parlare per ore grazie all'imprinting di Lady Oscar, ma quella Americana proprio....io non l'ho mai capita!".

                   

Però l'uso dei timbrini, il glaze, le cuciture, gli abbellimenti... Questa di Luglio e' senza dubbio la tag fino ad ora che più mi è piaciuta!

          

Quello che è venuto fuori dalle mie elucubrazioni di storia da bar non ha assolutamente nulla a  che vedere con il 4 luglio, ma se non avessi visto questa tag probabilmente il regalino per Martina, la nipotina del mio collega Gianni, sarebbe stato del tutto diverso (in realtà è un biglietto che accompagnerà il regalo vero e proprio dell'ufficio;-)

             

Poco Patriottico? Senza dubbio... Ma alla fine chi se ne importa? Mica ci credo nel patriottismo;)



K&H
M!R

lunedì 29 giugno 2015

let it go... and let it be...


Quando penso a Tim Holtz penso ad una specie di Magic Man, un qualcuno che mi ha stregata completamente. 
Sia chiaro, non sono così scema da non rendermi conto quanto sia un grande imprenditore, soprattutto  di se stesso. Mi è ben chiaro che i suoi tutorial e tutto quello che ci gira intorno sono studiati per vendere i suoi prodotti. Sono consapevole che la metà dei suoi prodotti è assolutamente quanto di più lontano in genere faccio e più della metà non  mi servirà mai...
Ma di fatto io aspetto i suoi post delle 12 tag come un appuntamento importante.
Non per i tutorial in sé perché dopo 2 Chemestry e 3 Compendium, beh dai... sulla teoria mi sento abbastanza preparata.
A me piace l'incipit dei suoi post. Quando spiega un po' cosa è per lui questo mondo della creatività. 
Mi piace quando racconta l'embrace imperfection, quando insiste sul remember the now.
Mi piace perché è molto lontano da me. Direi diametralmente all'opposto. 
E quindi mi affascina. Molto.
Mi piacciono tantissimo quelli che agiscono di pancia (come ad esempio fa una delle mie Scrapper preferite). Ma io proprio non ci riesco. E quindi, al di là del divertimento e della soddisfazione a compitino terminato, questo resta il mio cruccio. 
A febbraio, quella che per me è la massima autorità sul mondo timholtziano (a me spesso piace anche più del Maestro, ma per lei quando lo dico bestemmio quindi lo dico ma non la nomino così se mi dovesse bacchettare posso sempre dire che non mi riferivo a lei...) mi aveva detto che dovevo osare un po' di più, non limitarmi a riprendere i passaggi di T!M limitandomi magari a cambiare i colori... questo è un modo per far si che questo viaggio sia il più autentico possibile. Non per quanto riguarda un ipotetico iter scolastico,  ma proprio per me, visto che anche io, come molte delle persone che aspettano l'appuntamento delle tag, lo faccio perché mi fa stare bene. E' come se fosse un momento tutto mio, dove pur all'interno di qualche regolina, posso fare tutto quello che voglio.

Questo mese Tim parlava della semplicità e della complessità. Invitava ad indagare questi due aspetti in un progetto.

Sono partita da una sensazione. Lui usa uno stencil nella sua tag per creare l'idea del plaid. 
Io a dire il vero se non lo avessi letto non ci avrei mai pensato. 
A me sembrava un prato. Senza plaid. 
Io, il plaid, proprio non lo avevo visto.  
Quindi, visto che il prato mi ha fatto pensare ai fiori e alle foglie,  ho pensato che  per la tag di Giugno, mi sarebbe piaciuto perdermi in un giardino/bosco.  Così ho tirato fuori uno stancil di Tommaso Bottalico con delle foglie e usando il DIY DISTRESS INK ho fatto il mio sfondo.
Non ne ero entusiasta (io gli stencil li odio) ma poi ho pensato che per prima cosa che è solo uno sfondo, ed in secondo luogo c'è comunque l'embrace imperfection a giustificare ogni cosa,  quindi ho proseguito ben motivata.

Molto semplice, non volevo chissà cosa, del resto già tutti questi colori mi richiedono un grande sforzo.
Mentre la costruivo però mi rendevo conto che volevo continuare a giocarci e per continuare a giocarci dovevo aggiungere dettagli... quindi... Rock Candy, fiori colorati con Wink of Luna o di acetato sporcati con Picket Fence Paint cuciti ...
Forse è questa la complessità dello sguardo? L'insistere sul particolare anche più semplice.. non lo so. Ci devo pensare bene.
La scritta è fatta a mano, non avevo voglia di cercare il timbro e secondo me scritto a mano ci stava comunque meglio.
Piccolo Charm a chiudere il fiocco, regalatomi dalla mia sorellina Monica et voilà... pronta per la prossima, mancano poco più di 24 ore al post di luglio di T!M... chissà questa volta dove mi porterà...
K&H
M!R