Lei è la mia MAMMA! Si chiama Caterina.
Passo la maggior parte del mio tempo non sopportandola, ma credo che dopotutto sia il normale declinarsi del rapporto fra madre e prima figlia femmina.
Un giorno, quando ero ancora molto piccola, ho fatto un sogno che mi colpì talmente tanto che a distanza di oltre trent'anni me lo ricordo ancora bene.
Ero in Chiesa seduta nel banchetto insieme ai miei amichetti.
La Chiesa era piena ed i genitori erano tutti in piedi nelle navate laterali. Io cerco la mia mamma, ma non riesco a vederla e quindi penso che é rimasta in negozio, ma poi la vedo, vicino ad un colonna... Ha un ombretto verde petrolio sugli occhi e la pelliccia di volpe argentata che a me ha sempre fatto un gran senso ma che nei primi anni '80 doveva essere nell'armadio di ogni Signora della Milano-Bene. Quando finalmente la trovo fra i tanti genitori, mi accorgo che lei mi sta guardando da sempre e mi sta sorridendo dolcemente.
Poi non mi ricordo più nulla, ma la consapevolezza che la mia mamma è di fatto la più bella di tutte (quando mi sorride dolcemente, certo) io non l'ho più persa.
La foto usata in questa tag è nel mio portafoglio da quando in effetti ne ho uno. Naturalmente non ho usato l'originale, ma semplicemente una copia. Di fatto quando ho visto il progetto di maggio di Tim Holtz (qui l'originale) ho pensato che necessariamente non potevo scrappare una foto di un estraneo (la cosa fra l'altro mi fa anche un po' senso) ma dovevo usare questa che per me è bellissima! (La mia mamma non legge il mio blog, quindi posso scriverlo tutte le volte che voglio che tanto non si monta la testa).
Dopo avere scelto la foto ed avere passato un po' di gesso sulla iuta perché grezza non avrebbe avuto nulla a che fare con le perle che mamma indossa, diciamo che il tutorial di Tim è un po' andato alle ortiche, anzi, in tutta onestà, per rimanere in ambito milanese primi anni '80, gli ho detto ciao né...
Ho cercato di mettere elementi "importanti", "preziosi"... insomma.... che risultassero meno appiccichini possibile...
Ho scelto la scritta che, insieme al charm, penso la rappresenti davvero tanto.
E' una persona molto semplice la mia mammina, ma ha fatto cose straordinarie.
Me, ad esempio.
No, non è una battuta. E non è neanche l'affermazione di un'esaltata.
E' proprio quello che penso.
Io sono quanto di più lontano esista dalla mia mamma sotto molti punti di vista. E se sono arrivata ad essere così diversa è perché lei ed il mio papa (ovviamente) mi hanno davvero lasciata libera di provare, sperimentare, curiosare.
Non mi hanno mai negato un libro, un disco, un concerto, un film... qualsiasi curiosità abbia mai avuto sono sempre stati pronti ad incoraggiarmi ad approfondirla, dal violino, allo studio delle lingue, agli sport... della serie... Mia figlia sicuramente è un genio, eccellerà in qualche cosa, prima o poi questo qualcosa lo troviamo, nel frattempo proviamo ...
Hanno riempito la casa di libri e musica, lasciando che mi trovassi punti di riferimento magari anche lontani da loro. Sempre attenti ad ogni mio gemito, anche inespresso, sempre dietro. E nei momenti importanti sempre accanto, magari spaventati (anzi, senza il magari, ne ho dati di problemi e di pensieri, eccome...) ma con lo stesso sorriso di quel sogno.
Io sono nata dopo 11 anni esatti di matrimonio. I miei non ci speravano più. Non ci speravano davvero più.
E' una grazia concessa a pochi.
Non quella di avere un figlio, ma quella di essere un figlio aspettato e voluto come non mai. E' una consapevolezza che ti nutre insieme al latte materno quella di essere amata e voluta sopra ogni cosa al mondo.
Certo, c'è anche il retro della medaglia. Sei soggetta ad aspettative mica da ridere, ma i miei sono stati bravi a gestirmi.
Non glielo ho mai detto in questi termini, adesso che ci penso...
Beh, allora facciamo che finiamo questo post così... ed io vado da loro...
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Il ciondolo di Orgoglio e Pregiudizio è un'opera meravigliosa che Fulvia Kerniat di Sottovetro ha fatto appositamente per me - dietro c'è la mia frase preferita del libro ... GRAZIE FULVIA! |
K&H
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